sabato 19 settembre 2020

Augusta, il paradiso rubato a un’isola senza mare Un’infernale discarica sommersa avvelena da decenni la vita della città fondata da Federico II di Svevia nel 1232 col nome di Augusta Veneranda. Sorge a fianco della città dorica di Megara Hiblaea, cancellata per sempre da diciotto chilometri di impianti industriali petrolchimici. I bambini malformati aumentano, ma la “giustizia”, tanto attesa, non arriva mai. L’intervento dell’arciprete della città siracusana, un sacerdote senza peli sulla lingua

 tratto da https://www.italialibera.online/2020/09/augusta-il-paradiso-rubato-unisola.html?m=1&fbclid=IwAR3u2fFl5uRjuGZS0G8Y7fBPRaEOYr5vYmsysM3-68HyW0tvDqSqfldVD0Y

da un articolo di don Palmiro Prisutto del 2007, su Italialibera.it: Per l’enorme quantità di veleni sedimentati sui fondali, oggi sappiamo che il mare di Augusta non è più bonificabile. La Marina Militare ha definitivamente chiuso un altro tratto di costa (Punta Izzo). Un privato ha costruito un porto “turistico” chiudendo un altro pezzo di mare per circa 500 metri. E c’è già chi vorrebbe appropriarsi del porto di Augusta per metterci un rigassificatore o un grande deposito ...

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