domenica 23 settembre 2018

Riduzione dei rifiuti e innovazione dei prodotti: la UE pubblica 4 Direttive Quattro Direttive UE in vigore dal 4 luglio per incentivare la riduzione dei rifiuti e l'innovazione dei prodotti, contenute nel c.d. pacchetto economia circolare

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La Commissione europea ha adottato un nuovo, ambizioso pacchetto di misure sull’economia circolare per aiutare le imprese e i consumatori europei a compiere la transizione verso un’economia più forte e più circolare, in cui le risorse siano utilizzate in modo più sostenibile. Entrano infatti in vigore il 4 luglio, le 4 Direttive sull'economia circolare del 30 maggio 2018, pubblicate sulla Gazzetta europea del 14 giugno (L150), che modificano le 6 Direttive su rifiuti, imballa...
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Quattro Direttive UE in vigore dal 4 luglio per incentivare la riduzione dei rifiuti e l'innovazione dei prodotti, contenute nel c.d. pacchetto economia circolare

La Commissione europea ha adottato un nuovo, ambizioso pacchetto di misure sull’economia circolare per aiutare le imprese e i consumatori europei a compiere la transizione verso un’economia più forte e più circolare, in cui le risorse siano utilizzate in modo più sostenibile. Entrano infatti in vigore il 4 luglio, le 4 Direttive sull'economia circolare del 30 maggio 2018, pubblicate sulla Gazzetta europea del 14 giugno (L150), che modificano le 6 Direttive su rifiuti, imballaggi, discariche, pile, veicoli e rifiuti elettronici.
Il recepimento da parte dei paesi della Comunità europea è previsto per il 5 luglio 2020 (2 anni).
Tra i 4 provvedimenti del pacchetto, quello più importante è rappresentato dalla Direttiva 2018/851 che punta a ridurre la produzione di rifiuti e a dare efficienza all’uso delle risorse. La cernita, che va autorizzata, rientra nel concetto di «gestione dei rifiuti». Il recepimento della direttive dovrà chiarire quale articolazione dello Stato potrà individuare i criteri specifici per l’End of Waste.
La direttiva impone agli Stati membri di adottare misure appropriate per «garantire» che quanto deriva da un processo di produzione il cui scopo primario non è quello di produrlo, sia considerato sottoprodotto e non rifiuto (nel rispetto dell’articolo 5).
Gli altri tre provvedimenti del pacchetto:
  • Direttiva (UE) 2018/849, riguarda veicoli fuori uso, pile, accumulatori e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, e che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
    Si propone di raggiungere questi ambiziosi obiettivi prevedendo che, per i veicoli, gli Stati membri adottino misure necessarie affinché le autorità competenti riconoscano reciprocamente e accettino i certificati di rottamazione emessi in altri Stati membri. Sul fronte pile e accumulatori la nuova direttiva prevede che gli Stati membri adottino strumenti economici e altre misure per conseguirne gli obiettivi e incentivare l’applicazione della gerarchia dei rifiuti. Tra le misure si potranno utilizzare quelle previste nel nuovo allegato IV-bis alla direttiva sui rifiuti (ad esempio eliminazione graduale delle sovvenzioni in contrasto con la gerarchia dei rifiuti). Analoga previsione per i Raee.  Sul fronte discariche, la parola d’ordine è disincentivarne l’uso.
     
  • Direttiva (UE) 2018/850, impone la riduzione del collocamento in discarica dei rifiuti, soprattutto se idonei al riciclo, e modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti.
    Ha l'obiettivo di collocare in discarica solo il 10% dei rifiuti urbani (ma sono previste deroghe di 5 anni). La progressiva riduzione del collocamento in discarica è indispensabile per evitare impatti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente e assicurare il recupero graduale ed efficace dei materiali di rifiuto con valore economico grazie a una loro adeguata gestione, in linea con la gerarchia dei rifiuti di cui alla direttiva 2008/98/CE.
     
  • Direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
    Prevede invece che, entro il 31 dicembre 2025, almeno il 65% degli imballaggi in peso deve essere riciclato. Entro e non oltre 31 dicembre 2025 vanno raggiunti i seguenti obiettivi minimi di riciclaggio in peso: 50% plastica; 25% legno; 70% metalli ferrosi; 50% alluminio; 70% vetro e 75% per carta e cartone.
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Fonte: Il Sole 24 Ore


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