domenica 19 agosto 2018

Anzio i dati medi della quantità di arsenico vicino al limite di legge. Quali problemi potrebbe procurare l'arsenico alla vita umana?

La società Acqualatina pubblica sul suo sito i dati della qualità dell'acqua, comune per comune, ogni 6 mesi, aggiornando trimestralmente i dati sull'arsenico in tutti i comuni dove nel passato vi era stata concessa la deroga, superando i limiti di legge. Si tratta di dati medi. Quindi, in teoria, ci potrebbero essere dei picchi superiori ai limiti e poi la media rientrare al di sotto del parametro medio. Quello più noto, non certo per motivi positivi, è quello relatico ai micron per litro di arsenico. http://www.acqualatina.it/qualita-dellacqua/qualita-dellacqua-per-comune/
Ecco in proposito l'articolo su "Controcorrente" di Anzio di Linda Di Benedetto

In merito agli ultimi prelievi dell’acquedotto di Carano, sul periodo di monitoraggio che va dal trimestre di Aprile-Giugno 2018, nelle zone del serbatoio della Spadellata e nel serbatoio di “Colle Marucchi”, zona di Anzio Colonia, i livelli di arsenico nell’acqua, sono dagli 8 ai 9 mg per litro. Il livello massimo è 10. Pur non superando il tetto consentito, questo genere di valori va tenuto sotto controllo. L’arsenico, è un metalloide presente nell’ambiente in forma organica e inorganica. Gli esseri umani sono esposti all’arsenico inorganico, la forma più tossica, principalmente attraverso l’assunzione di alimenti ed acqua. La somministrazione giornaliera di questa sostanza, anche in dosi nel limite del consentito, può creare un bioaccumulo nell’organismo, che può avere conseguenze soggettive da individuo ad individuo. Le cause dell’aumento dell’arsenico, sono molteplici e non sempre scientificamente dimostrabili. L’impiego dell’acqua in zona Sacida già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale e di Anzio Colonia, andrebbe monitorato nonostante i livelli di arsenico rientrino, nei parametri stabiliti secondo il Decreto Legislativo n°31 del 2/2/2001, che disciplina la qualità delle acque potabili garantendone la salubrità, proprio in considerazione della sua cancerogenicità e dell’evidente rischio per la salute pubblica. Una sanificazione preventiva sarebbe sicuramente auspicabile, per scongiurare qualsiasi tipo di effetto collaterale sui cittadini.

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