lunedì 21 maggio 2018

Lav, ricatto da Regioni per riaprire caccia a lupi e orsi "Chiesti a governo abbattimenti in cambio di modifica a DPR"

http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/animali/2018/05/21/lav-ricatto-da-regioni-per-riaprire-caccia-a-lupi-e-orsi_0641b028-5e1e-4606-ba0a-ab2f3a9fa9ee.html

"Uscito dalla porta del Ministero dell'Ambiente con la bocciatura del 'Piano' del Ministro Galletti, il via libera alle uccisioni dei lupi rischia di rientrare dalla finestra delle Regioni, dando la possibilità di sparare anche a un'altra specie in pericolo, quella degli orsi".
Lo denuncia in una nota la Lega anti-vivisezione (Lav).
"È stato reso noto il risultato della recente Conferenza Stato-Regioni - scrive la Lav - nella quale si è discusso della modifica al DPR 357 del ...
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"Uscito dalla porta del Ministero dell'Ambiente con la bocciatura del 'Piano' del Ministro Galletti, il via libera alle uccisioni dei lupi rischia di rientrare dalla finestra delle Regioni, dando la possibilità di sparare anche a un'altra specie in pericolo, quella degli orsi".

Lo denuncia in una nota la Lega anti-vivisezione (Lav).

"È stato reso noto il risultato della recente Conferenza Stato-Regioni - scrive la Lav - nella quale si è discusso della modifica al DPR 357 del 1997, che ha recepito la Direttiva Ue Habitat, per inserire alcune disposizioni sulla gestione delle specie aliene. Le Regioni hanno condizionato il loro parere positivo all'inserimento di un emendamento che consente loro di attivare le deroghe al regime comunitario di protezione di lupi e orsi. Un vero e proprio ricatto istituzionale! Sulla spinta di quanto richiesto (in particolare da Toscana, Veneto, Trentino, Alto Adige e Valle d'Aosta), le Regioni si sono rimangiate i precedenti NO a maggioranza sul 'Piano lupi' proposto dal Ministro dell'Ambiente Galletti".

La LAV "rivolge un appello al Presidente della Repubblica Mattarella affinché bocci questo sconsiderato utilizzo di un suo Decreto" e chiede a Luigi Di Maio che "il primo atto del nuovo Governo sia proprio, in aderenza al Contratto che prevede l'inasprimento delle pene per i reati contro gli animali e l'ambiente, il non recepimento della 'condizione' dettata dalle Regioni".

La LAV chiede anche "l'intervento della Commissione Europea sull'Italia, poiché la Direttiva di protezione degli animali selvatici attribuisce agli Stati (e non alle Regioni) la responsabilità delle eventuali deroghe alla non uccisione".

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