La giornata di giovedì 17 maggio è stata molto importante per il futuro delle energie rinnovabili in Italia ed in Europa. A Bruxelles, infatti, si è tenuto un round della negoziazione sulla “Direttiva sulle energie rinnovabili”. Entro il prossimo giugno Parlamento, Consiglio e Commissione europea dovranno arrivare ad una decisione finale, che segnerà il destino delle energie pulite nell’ambito del sistema energetico comunitario.
E per questo i nostri attivisti sono entrati in azione, davanti al Parlamento europeo. Lo hanno fatto per chiedere, a nome di centinaia di persone, una rivoluzione del modello energetico, che garantisca alle persone, alle cooperative e cittadini europei il diritto di produrre e vendere energia da fonti rinnovabili.
Gli attivisti hanno installato dei pannelli solari e coperto parte della facciata del Parlamento europeo con uno striscione, collocando contemporaneamente davanti al palazzo che ospita l’istituzione comunitaria un sole gigante con la scritta “Il nostro sole. La nostra energia. Il nostro futuro.”: sia lo striscione che il sole erano composti da centinaia di selfie inviati da persone di ogni parte d’Europa, segno delle tantissime voci che chiedono all’Ue di sostituire combustibili fossili e nucleare con fonti rinnovabili.
Solar Array at European Parliament in Brussels © Greenpeace
Nonostante il sole e il vento appartengano ad ognuno di noi, i governi europei continuano ad attuare una politica che di fatto scoraggia le persone dall’installare pannelli solari sui propri tetti o aderire a cooperative energetiche rinnovabili, attraverso l’imposizione di tasse aggiuntive o ostacoli burocratici. Gli stessi governi che, per giunta, continuano a incentivare investimenti in carbone, gas e nucleare, riempiendo le tasche di poche grandi multinazionali dell’energia.
È fondamentale che il Parlamento europeo si schieri dalla parte dei cittadini, per garantire un futuro più sicuro, sano e democratico. Il tempo dei monopoli è finito, l’energia deve essere di tutti: è giunto il momento di costruire una vera democrazia energetica.