giovedì 14 dicembre 2017

impianto di compostaggio ex Kyklos il solito silenzio della politica e degli enti di controllo

Sarebbe bastato che il comune di Aprilia (e anche i comuni limitrofi) si opponessero chiedendo il rispetto delle regole a Regione e Provincia.
Sarebbe bastato che comune, provincia e regione ascoltassero le informazioni dei cittadini.
Invece dopo le varie segnalazioni e denunce è arrivato finalmente il nuovo sequestro della ex Kyklos.
Lo abbiamo detto lunedì in audizione: perchè approvare impianti che inquinano o che procurano danni ai vicini, che non si possono controllare tutti?
L'ultima autorizzazione della Regione, come tante altre per altri impianti avevano parecchi punti da chiarire che hanno portato al ricorso dei cittadini.
Questi i dubbi dei cittadini sulle determinazioni della regione Lazio:
N.                          del  Proposta n.  10479  del  02/07/2015

con nota prot. 39740 del 26/01/2015 questa Area ha provveduto alla pubblicazione sul sito regionale ai sensi dell’art. 29-quater comma 3 D.lgs. 152/2006 e s.m.i. e degli artt. 7 e 8 commi 3 e 4 della Legge 241/1990 e s.m.i. e ai sensi dell’art. 29- quater comma 2 D.lgs. 152/2006 e s.m.i.; - 

 il documento non risulta pubblicato (vedere le ricerche per kyklos e comune di Aprilia)
Manca la dimostrazione della titolarità e disponibilità degli immobili, manca l'identificativo catastale.
 manca nella trattazione la prevenzione di incidenti simili a quello del luglio 2014.
Manca il riferimento agli impianti a rischio di incidente rilevante.
Manca il parere di compatibilità territoriale.
Manca il parere di compatibilità dei Vigili del Fuoco

di stabilire che il presente provvedimento sarà oggetto di aggiornamento non appena acquisite le prescrizioni tecniche definitive di Arpa Lazio di cui all’art. 29-quater comma 6, con la tempistica indicata dalla medesima Agenzia con nota prot. 41629 del 21/5/2015.   
il procedimento non può dirsi concluso in assenza delle prescrizioni ArpaLazio (vedere determinazione del 6/7/2015)

DETERMINAZIONE
N.                          del  Proposta n.  10675  del  06/07/2015

la Società svolge nell’impianto citato l’attività di cui alla categoria 5.3 lettera b) dell’Allegato VIII alla Parte II del D.lgs. 152/2006: “Il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una capacità superiore a 75 Mg al giorno”; - 

l'attività all'epoca era sospesa e mancava nella trattazione la prevenzione di incidenti simili a quello del luglio 2014.
Manca il riferimento agli impianti a rischio di incidente rilevante.
Manca il parere di compatibilità territoriale.
Manca il parere di compatibilità dei Vigili del Fuoco
Manca la dimostrazione della titolarità e disponibilità degli immobili, manca l'identificativo catastale.

di prescrivere al gestore dell’impianto la presentazione delle garanzie finanziarie a favore di questa Regione Lazio, come previsto dal D.lgs. 152/2006 art. 29 sexties comma 9-septies e secondo le modalità richiamate nella D.G.R. 239/2009. L’importo pari ad € 1.080.000,00, non potrà essere ridotto a seguito di eventuale certificazione, vista l’abrogazione dell’art. 210 del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. ad opera dell’art. 39, comma 3 del D.lgs. 205/2010. Nella polizza di fidejussione si dovrà fare esplicito riferimento al presente atto e alla D.G.R. 239/2009. La durata della polizza è pari alla durata dell’autorizzazione maggiorata di due anni;  

la polizza fideiussoria va presentata prima del rilascio dell'autorizzazione e in ogni caso non risulta presentato il piano di smaltimento e ripristino e il relativo piano finanziario, manca l'indicazione sulle caratteristiche dell'Ente che rilascia la fideiussione, manca il relativo parere del comune di Aprilia

di stabilire che il presente provvedimento sarà oggetto di aggiornamento non appena acquisite le prescrizioni tecniche definitive di Arpa Lazio di cui all’art. 29-quater comma 6, con la tempistica indicata dalla medesima Agenzia con nota prot. 41629 del 21/5/2015.   
il procedimento non può dirsi concluso in assenza delle prescrizioni ArpaLazio (vedere determinazione del 6/7/2015)

Il piano di monitoraggio non garantisce il rispetto delle emissioni verso abitazioni ed aziende limitrofe come dalle numerose denunce dei cittadini

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