sabato 12 agosto 2017

la fortuna di Latina e Borgo Sabotino, tra due mesi le scorie nucleari nel deposito dell'ex centrale

Tra i dolori della squadra di calcio (serie B o C o D), l'intervento assiduo dell'amministrazione comunale per decidere il cda, chi protesta perché arriveranno i migranti, chi litiga sul teatro e chi su come si decideranno il cda dell'ABC e i suoi lavoratori, qualche sciammanato che finge chiede di aprire i cantieri di un'autostrada che non ci collegherà con Roma o con il GRA o con le autostrade, chi invoca aeroporti o porti improbabili si sono perse le tracce di qualche persona che si chieda cosa succederà a ottobre (mancano due mesi) dopo che sarà operativo il deposito di scorie nucleari a Borgo Sabotino. Ai tanti che cercano di sviare l'attenzione pubblica e l'informazione dai veri problemi del territorio e sopratutto dai responsabili per errori e complicità ultradecennali non pare vero che ci siano tanti abbaiatori alla luna che distraggono e permettono di nascondere sotto il tappeto rifiuti e notizie. Il 17 marzo 2016 (quasi un anno e mezzo fa) il direttore dell'Arpa Lazio di Latina pretendeva "immediatamente" un piano di monitoraggio delle falde e di contenimento dell'inquinamento per la presenza di cloruro di vinile, informando anche delle 3 discariche interne al sito. In questo anno e mezzo (vietato l'attingimento delle falde sotterranee) quali iniziative e informazione all'opinione pubblica? forse non essendoci un cda da decidere sapremo poco o nulla e tra due mesi le scorie nucleari a Borgo Sabotino saranno realtà. Con buona pace di chi diceva di stare sereni... ma questa, gli italiani e i pontini l'avevano già sentita e sappiamo com'è andata a finire per chi doveva stare sereno...

Centrale nucleare di Latina, a ottobre sarà attivo il deposito di scorie http://www.ilmessaggero.it/latina/centrale_nucleare_latina_scorie_deposito-2423918.html

di Marco Cusumano
LATINA - Quasi 700 persone ieri hanno visitato ciò che resta della centrale nucleare di Borgo Sabotino. I tecnici della Sogin, la società di Stato che si occupa dello smantellamento delle centrali italiane, hanno accompagnato i visitatori, divisi in gruppi, mostrando alcune aree del sito nucleare, dall'affascinante sala di controllo con strumentazione risalente agli anni Sessanta, fino al deposito temporaneo delle scorie nucleari.

La novità riguarda proprio il deposito temporaneo che dovrebbe essere attivato nel mese di ottobre. Le ultime autorizzazioni sono in fase di rilascio e, una volta terminato l'iter, la struttura potrà cominciare a operare secondo i rigidi standard di sicurezza previsti da Sogin. Qui saranno stoccati i rifiuti già presenti a Latina, in attesa dell'individuazione del deposito nazionale di cui si parla da anni. Sogin ha già fornito una lista di luoghi idonei alla realizzazione del deposito nazionale, lista top secret nella quale non sarebbe compresa Latina, in quanto una delle condizioni necessarie è la lontananza dall'acqua, criterio che dovrebbe escludere automaticamente sia Borgo Sabotino che la centrale del Garigliano.

«Sogin - hanno spiegato i vertici della società durante una visita con i giornalisti - gestisce in totale sicurezza i rifiuti radioattivi prodotti dalle attività di decommissioning degli impianti nucleari. In ogni impianto, i rifiuti sono trattati, condizionati e stoccati in idonei depositi temporanei, che ospitano esclusivamente i rifiuti presenti in ciascun sito, in vista del loro trasferimento al deposito nazionale. Al termine delle operazioni di decommissioning, i depositi temporanei saranno smantellati».

INCOGNITA RIFIUTI. C'è tuttavia da chiarire il problema dei rifiuti inviati in Gran Bretagna e Francia per il trattamento, che dovrebbero tornare in Italia. Su questo punto, meno di un mese fa, il senatore Claudio Moscardelli aveva presentato un'interrogazione, insieme ad altri parlamentari, lamentando che «oltre alle drammatiche azioni di riduzione del personale che coinvolgono anche Nucleco (società controllata da Sogin), ancora risultano essere in stoccaggio temporaneo (presso depositi in affitto in Gran Bretagna) numerosi materiali nucleari che, mandati all'estero per essere trattati, potrebbero ora tornare incredibilmente a Latina senza aver subito nessun processo».

La società sostiene invece che i rifiuti torneranno solo quando sarà disponibile il deposito nazionale e che il decommissioning sta procedendo secondo le tappe previste, pur ammettendo qualche ritardo. «Nel 2016 - spiega l'amministratore delegato Luca Desiata - quando mi sono insediato eravamo al 25%, è chiaro che stiamo scontando alcune incertezze legate a un piano complesso a livello tecnologico, su un arco temporale pluridecennale». Il nodo principale resta quello del deposito nazionale, dalla cui realizzazione dipende l'ultima fase del decommissioning, anche se in realtà i ritardi riguardano pure le fasi precedenti. «Abbiamo consegnato la lista delle aree potenzialmente idonee per il deposito nazionale e siamo in attesa del nulla osta da parte delle autorità competenti» conclude Desiata.

L'Open Gate di ieri ha visto una partecipazione enorme, con tutti i posti prenotati, ed è stato preceduto da una visita riservata ad alcune classi di terza media della scuola Leonardo Da Vinci. «I ragazzi erano entusiasti - raccontano i responsabili della Sogin - hanno fatto tante domande mostrando un interesse enorme, forse legato anche alla vicinanza della centrale». Alle visite ha partecipato anche il responsabile Sogin della centrale di Latina, Agostino Rivieccio.

DECOMMISSIONING. Il decomissioning in Italia, ovvero lo smantellamento delle centrali nucleari, nel 2016 era al 25%. «Si tratta di una percentuale calcolata sul costo e sui soldi spesi per le attività commisurate all'avanzamento del decommissiong. È chiaro però - spiega l'amministratore delegato di Sogin Luca Desiata - che questa percentuale sconta forti incertezze perché i soldi spesi non necessariamente sono legati ad attività effettive mentre il piano a vita intera sconta incertezze di un piano complesso a livello tecnologico su un arco temporale pluridecennale». Le attività di smantellamento della centrale di Latina hanno riguardato in particolare l'edificio turbìne, le condotte superiori del circuito primario dell'impianto, la demolizione del pontile e la bonifica di due delle tre piscine. È stato inoltre realizzato un impianto di condizionamento dei fanghi che entrerà in funzione a settembre e un secondo deposito temporaneo di scorie che entrerà invece in funzione ad ottobre.

Il decommissioning della centrale nucleare è diviso in due fasi, l'ultima delle quali, definita green field, «è strettamente vincolata al deposito nazionale - ha spiegato Agostino Rivieccio, responsabile del decommissioning della centrale di Latina - e potrà essere avviata solo quando entrerà in esercizio effettivo il deposito». «Il deposito nazionale - ha aggiunto l'ad Luca Desiata - è a tutti gli effetti un investimento per il territorio. Insieme al deposito sarà infatti realizzato un parco tecnologico che potrà avere ricadute importanti sull'economia anche in fase di esercizio».
Domenica 7 Maggio 2017 - Ultimo aggiornamento: 14:28

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