sabato 15 luglio 2017

Pontinia, Mazzocchio impianto compostaggio Sep, i rifiuti e le prescrizioni dimenticate

Anche se il caso Sep (l’impianto che riceve i rifiuti organici nella frazione di Mazzocchio a Pontinia) è tornato alla ribalta nelle ultime settimane, il braccio di ferro tra proprietà e cittadini dura da anni. Tra ordinanze di chiusura, messe in regole (formali e sostanziali) e ampliamenti, la diatriba prosegue da anni, con alterne fortune per i contendenti.
Più che il ripercorrere la vicenda storica, ormai nota alle cronache degli archivi, appare però interessante analizzare come i problemi, negli anni, siano rimasti sostanzialmente gli stessi e come molti enti, primo tra tutti il Comune di Pontinia, abbia richiesto a Sep di evitare emissioni di miasmi, con le prescrizioni tuttavia cadute evidentemente nel vuoto.
Il realtà già il decreto commissariale emergenza ambientale del Lazio n.73/2003 parlerebbe chiaro. Al punto sei si legge: “in caso di malfunzionamento delle cappe, del bio-filtro e dell’impianto di depurazione, dovranno essere avviate le necessarie procedure di manutenzione e data comunicazione ali organi di controllo entro le 24 ore successive. Ricorrendo la situazione si dovrà procedere alla sospensione dei rifiuti in entrata e alla liberazione entro lo stesso periodo dei rifiuti presenti nell’area di accettazione e nelle vasche di pre-trattamento”. Un impianto che funzionasse a regola d’arte non emetterebbe mai quei forti odori che a giorni alterni inondano non solo Mazzocchio ma anche Fossanova, Sonnino, Roccasecca. Il problema potrebbe risiedere proprio nei bio-filtri e nell’impianto di depurazione, magari perfettamente funzionanti ma incapienti vista la mole di rifiuti che ricevono. Nulla però (benché meno la sospensione dei rifiuti) pare essere stato ordinato a Sep.
Ancora più chiara è però l’ordinanza del sindaco di Pontinia del 6 marzo 2006 dove al punto 1 si legge: “Il sistema di abbattimento odori dovrà essere adeguato e restare sempre attivo, senza soluzioni di continuità” e ancor più precisamente al punto 4 “Non dovranno essere accusati odori molesti”. Prescrizioni che, dopo anni, non pare vengano rispettate con le autorità preposte al controllo che, invece di chiarire la situazione, hanno a scatola chiusa autorizzato l’aumento del conferimento giornaliero, arrivato orami a 250 tonnellate con i camion costretti a soste di più di due ore, sotto il sole e le alte temperature, all’esterno dell’impianto evidentemente troppo piccolo per permettere l’ingresso di tutti gli aventi diritto.
Nel frattempo i cittadini soffrono, vanno al pronto soccorso con conati di vomito (i certificati raccolti sono ormai più di 200) ma le istituzioni come Arpa, Regione Lazio, Provincia e Noe, sembrano restare immobili. https://laziosociale.com/2017/07/15/sep-i-rifiuti-e-le-prescrizioni-dimenticate/

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