giovedì 20 luglio 2017

Antartide, il gigantesco iceberg si sta già rompendo

Una estremità si trova a circa 2,8 km di distanza dalla piattaforma dalla quale si è staccato il 12 luglio. Diversi nuovi frammenti si sono già originati e prenderanno il largo nell'oceano Atlantico

A una delle estremità, invece, le fratture nello stesso A68 hanno dato origine a una costellazione di piccoli iceberg che potrebbero prendere il largo più velocemente, rispetto alla parte più massiccia, verso l'oceano Atlantico.
 
Nel frattempo gli scienziati stanno tenendo d'occhio ciò che rimane della piattaforma Larsen C, che con il distacco di A68 (un peso stimato di 1.000 miliardi di tonnellate) si è ridotta del 12 per cento. Secondo gli esperti del progetto Midas (i britannici che per primi hanno annunciato la rottura il 12 luglio) questo evento ha indebolito la parte rimasta ancorata all'Antartide e potrebbe innescare una catena nuovi distacchi. Altre fratture erano già state individuate e vengono monitorate perché se il fronte dovesse interessare ghiacci posizionati sulla terraferma questi contribuirebbero all'aumento del livello dei mari.

Antartide, la frattura sull'iceberg prima del distacco

Va ricordato infatti che l'iceberg A68 e tutti quelli che si staccano dalle piattaforme, essendo già galleggianti, una volta sciolti non alzano il livello globale delle acque. Il rischio però è che, con la spinta innescata dall'aumento delle temperature e dei cambiamenti globali, possano staccarsi anche ghiacci posti su una base rocciosa. Una frattura che si estende verso nord, si legge nel blog del Midas, potrebbe raggiungere per esempio il Bowden ice rise, distante alcune decine di chilometri e considerata un punto cruciale per la stabilità di tutta la piattaforma. http://www.repubblica.it/ambiente/2017/07/20/news/antartide_il_gigantesco_iceberg_si_sta_gia_rompendo-171248582/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P7-S1.6-T1

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