martedì 13 giugno 2017

Miami sommersa dai cambiamenti climatici a demolire case e restituire la terra al mare

A Miami i cambimenti climatici sono gia' arrivati. 
E assieme a loro allagamenti e pompe. Progetti per elevare le strade. Muri di contenimento. Cambio nei codici di costruzione. Si stima che il 12.5% delle case della Florida sara' colpito dai cambiamenti climatici. Costi inestimabili.  

Un giorno hanno trovato un polipo nel garage.
E cosi' l'uber turistica Miami Beach sta progettando un sistema complesso di protezione delle coste che costera' in totale 500 milioni di dollari.
Ma non e' cosi' semplice fermare l'alta marea che spesso da un momento all'altro pervade le strade, i giardini, le case. Ogni anno un po di piu. E' l'acqua salata che pian piano inizia a risalire dai tombini, che a volte resta per vari giorni ad allagare un pochino le vie e le case, e che trenta anni fa non esisteva.
 Le previsioni sono che entro i prossimi cento anno il livello del mare in Florida si innalzera' di circa due metri. Il che vuol dire due centimetri l'anno. Il che vuol dire che queste maree continueranno. 

E cosi, nella zona residenziale di Shorecrest di Miami, una delle piu' vulnerabile si pensa ad un altra soluzione, radicale. Abbattere le case di miliardari e dei piu' poveri che vicono qui e resitituire la terra al mare.  Imparerare a convivere con il mare. 

E questo perche' non e' pensabile ne realistico portare in alto tutte le strade, perche' l'allagamento qui persiste anche nei giorni di sole, perche' i costi per salvare tutto sarebbero astronomici e perche' la battaglia sarebbe persa dall'inizio: alla fine vincera' la natura. Che fa l'altro abbiamo messo noi umani in azione.

Si tratterebbe di una compravendita volontaria fra i privati e il governo, che trasformerebbe l'area in una sorta di parco-spugna dove l'acqua potrebbe essere assorbita nei periodi di alta marea, proteggendo in modo piu ' naturale l'entro terra. 
La citta' ha gia iniziato a comprare terre e case. 
In alcuni casi si pensa di costuire delle banchine elevate su cui passeggiare, e usare pompe, in caso di eccessiva marea. Altrove ci vorranno muri di contenimento; alcune strade saranno ricostruite piu' elevate.  

Anche la comunita' di Arch Creek, nella contea di Dade, la stessa di Miami si pensa di comprare e demolire le case piu' vicino alle zone che allagano con maggior frequenza. Gia' tredici proprietari hanno chiesto di poter partecipare. 

Funzionera' a grande scala? Non si sa perche' il tutto e' volontario, perche' i prezzi delle case in riva al mare sono astronomici e non tutti vogliono cedere le loro abitazioni per farci zona umida. 

Ma i problemi continuano ed occorre agire. A Miami e dintorni i King Tide si fanno sempre piu' problematici. 


Sono periodi collegati all'arrivo della luna piena, in cui le maree sono piu' persistenti. Le zone allagano anche senza la pioggia. Il King Tide del Novembre del 2016  e' durato almeno due settimane, un record, con l'acqua dappertutto.  In alcuni casi l'acqua, diciamo, non era di qualita' migliore, era mescolata a sostanze inquinanti e a volte anche a rifiuti fognari. Fra i problemi piu o meno gravi associati al King Tide: la vegetazione muore, le macchine arrugginiscono, la viabilita' e' limitata, l'acqua viene schizzata dappertutto sui vestiti mentre si saltella da un marciapiede all'altro, i bidoni dell'immondizia vengono rovesciati dall'acqua. 
 http://dorsogna.blogspot.it/2017/06/miami-sommersa-dai-cambiamenti.html

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