giovedì 11 maggio 2017

FAVORE ALLE AZIENDE I meccanismi usati per pagare meno i dipendenti puniti solo con una sanzione. Aumento del 39 per cento dei casi dopo che Renzi ha cambiato la norma todi utilizzati sono più subdoli, rispetto all’in ter mediazione illecita, non c’è più la possibilità di perseguirli penalmente. Un esempio è la somministrazione di lavoro: la manodopera “in affitto” che la legge Biagi ha introdotto, nel 2003, assieme a norme che servivano appunto a evitarne l’uso distorto. Una società (somministratore) fornisce personale a un’altra impresa, che utilizza questi lavoratori. Per svolgere questo ruolo di tramite, bisogna essere autorizzati; altrimenti, si compie una somministrazione abusiva. Fraudolenta quando c’è il chiaro obiettivo di aggirare norme e contratti. Come detto, era un reato fino a febbraio 2016, senza pene detentive ma con ammenda di 50 euro – maggiorata in caso di dolo –per ogni lavoratore e per ogni giornata di utilizzazione. Poi, la politica ha rimosso la conseguenza penale, che resta solo quando vengono pure sfruttati dei minorenni, portando da 5 mila a 50 mila la sanzione pecuniaria. Lo stesso discorso è stato fatto per i casi illeciti di appalto, subappalto e distacco. Parliamo di quest’ultimo caso quando un datore di lavoro mette i suoi dipendenti a disposizione di un altro soggetto per un determinato periodo. Chi pone in essere queste forme di esternalizzazione al di fuori dei parametri fissati dalla legge rischia il verbale minimo di 5 mila euro ma non subisce un processo penale perché anche questa violazione è stata trasformata in illecito amministrativo. L’obiettivo era quello di puntare esclusivamente su alte sanzioni economiche per disincentivare queste pratiche: per il momento, i risultati dicono che non sono affatto diminuite, anzi sono aumentate e di parecchio. È STATO lo stesso capo dell’Ispettorato Paolo Pennesi a ipotizzare che le depenalizzazioni possano aver “attenuato la deterrenza”. Perché mentre tra il 2014 e il 2015 le violazioni a seguito dei controlli sono passate da 8.320 a 9.620 (+16%), nel 2016 sono arrivate a 13.416 (+39%). Il settore più colpito è quello del trasporto e magazzinaggio: qui le ipotesi di violazione riscontrate sono 3.327, più che raddoppiate rispetto al 2015. Subito dopo c’è quello di noleggio, agenzie di viaggio e supporto alle imprese con 2.228 casi, seguito dal manifatturiero con 1.546. Significativo anche il contributo dei servizi di informazione e comunicazione (1.341) e delle costruzioni (1.213). I territori maggiormente interessati da questi fenomeni sono in ordine Lombardia, Lazio, Veneto, Abruzzo ed Emilia Romagna. Per completezza, a questo incremento ha contribuito anche “l’affinamento delle tecniche di accertamento dei comportamenti elusivi”, si legge nella relazione. Ciò che preoccupa maggiormente, però, è appunto la “p r o f e s s i o na l i t à ” che mette in mostra chi compie questi illeciti. “Gl i annunci si trovano con siti web – ha detto Pennesi a Labitalia –che propongono veri e propri raggiri delle norme. Rispetto al passato, sono più brutali”. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lavori dati in appalto, con la depenalizzazione il boom delle violazioni

Una volta si andava dal giudice
Distacchi, società che forniscono
manodopera in affitto in modo
abusivo ed esternalizzazioni fittizie
sono quasi diventati la regola La riforma
n NEL 2016 si
depenalizza la
somministrazione
abusiva
e fraudolenta:
era un reato,
con ammenda
di 50 euro per
lavoratore e
ogni giornata.
Via la
conseguenza
penale (resta
solo nel caso
dei
minorenni),
la sanzione
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da 5 mila
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