In edicola con Latina Oggi l'inserto con tutti i candidati sindaco e consiglieri negli otto Comuni chiamati al voto
Otto Comuni al voto, qualche migliaio di cittadini pontini interessati come elettori, poco meno di 800 gli aspiranti consiglieri. Queste, per la provincia pontina, sono un po' come le elezioni di midterm negli Stati Uniti, quelle che testano il polso dell'elettorato in vista degli appuntamenti con le città maggiori. Lo scorso anno s'è votato a Latina e Terracina, tra un anno tornano alle urne Aprilia, Cisterna e Formia. In questo 2017 vanno alle urne appena tre Comuni sopra i 15 mila abitanti che rappresentano delle realtà importanti e che possono dare segnali interessanti per quel che riguarda il futuro e indicare che strada sta prendendo la politica pontina.
Sono 8 i comuni al voto il prossimo 11 giugno: Cori, Gaeta, Ponza, Sabaudia, San Felice Circeo, Santi Cosma e Damiano, Sezze e Ventotene. Ieri la giornata convulsa della consegna delle liste, dopo che negli ultimi giorni ci si è concentrati nella raccolta e certificazione delle firme. Saranno tanti gli spunti che queste elezioni possono offrire. Il numero complessivo degli elettori interessati è 88.477, la città più grande al voto è Gaeta che ha un elettorato di 19.117 votanti mentre la più piccola è Ventotene con appena 643 elettori. 
Dal punto di vista politico bisogna accendere i riflettori in particolare su Sezze e Sabaudia, dove sono presenti tutti gli schieramenti uniti, centrodestra, Pd, M5S e Civiche. A Gaeta, invece, non ci sono simboli dei partiti nazionali, tranne il Movimento 5 Stelle, dal momento che Pd e Forza Italia sostengono lo stesso candidato sindaco, ovvero il primo cittadino uscente Cosmo Mitrano. Dunque hanno ben pensato di evitare la presenza di simboli nazionali, affidandosi ai meno appariscenti simboli civici. Sabaudia sarà il banco di prova più importante del futuro centrodestra unito: attorno a Giovanni Secci c'è una coalizione formata da Forza Italia, Idea e Fratelli d'Italia più qualche civica. In una città in cui il livello di liti era pari solo a quello di Latina un anno fa, è già un risultato incredibile avere un candidato unico. Ma vincere non sarà facile, perché i favori del pronostico sono altrove, in particolare dalle parti civiche di Giada Gervasi. Claudio Fazzone, Nicola Calandrini e Enrico Tiero (i tre leader del centrodestra pontino) sperano di portare a casa Gaeta e Santi Cosma e di andare al ballottaggio a Sabaudia e Sezze per poi giocarsela voto a voto. 
Il Partito democratico è di gran lunga quello che rischia di più. A Gaeta non è presente e non potrà rivendicare l'eventuale vittoria dell'azzurro Mitrano anche se sta in quella coalizione sotto le sembianze civiche. Sezze la governa ininterrottamente da anni ma il dopo Campoli è davvero un punto interrogativo. Cinque anni fa quest'ultimo portò il centrosinistra oltre il 70% al primo turno. In pochi scommettono che Sergio Di Raimo riesca a bissare quel risultato. Anzi, molti grattacapi arrivano da un Paride Martella che ritorna sulle scene dopo anni di retroguardia e da civiche e M5S che possono drenare consensi proprio al centrosinistra. Sarà una battaglia all'ultima scheda. Per quel che riguarda Sabaudia, il Pd è destinato all'oblio: la corsa solitaria di Amedeo Bianchi merita rispetto per il coraggio. Ma prospettive ce ne sono poche, anche se si accettano miracoli, ovviamente. Dei tre Comuni maggiori, dunque, è Sezze il vero obiettivo del Pd. Ma una sconfitta lì, significherebbe un capitombolo drammatico per il partito. 
Cinque Stelle in cinque Comuni
Cinque comuni su 8 sono di per sé un record nel piccolo mondo del Movimento 5 Stelle della provincia pontina. Sezze, Sabaudia, San Felice Circeo, Gaeta e Cori saranno il banco di prova M5S. 
Se pensiamo che un anno fa sono riusciti a toppare l'appuntamento più importante, ovvero quello con le elezioni comunali di Latina, oggi i pentastellati sembrano davvero un'altra cosa: più uniti, più convinti delle loro possibilità, consapevoli di avere un bottino di preferenze veicolate dal loro partito a livello nazionale che il simbolo può attrarre come le api sul miele. L'ave conquistato la certificazione di Beppe Grillo anche laddove c'erano contrasti e gelosie che in passato avevano fatto perdere la chance del simbolo, è la dimostrazione che M5S vuole essere ovunque, sempre, anche correndo il rischio di non riportare un risultato entusiasmante. Sì perché va detto che alle amministrative del mese prossimo i favori del pronostico non dicono M5S in nessuno dei cinque comuni in cui ci saranno loro candidati. Gli aspiranti sindaco sono Massimiliano Fantini (Sabaudia), Lecizio Palagreco (San Felice Circeo), Laura Vallucci (Gaeta), Paola Piacentini (Cori) e Damiano Risi (Sezze). Chi di loro ha chance? Difficile dirlo perché le dinamiche amministrative sono di solito molto staccate da quelle politiche e seguono ragionamenti propri. Ma è ovvio che nelle tre città maggiori la sfida del ballottaggio, trainati dal simbolo che a livello nazionale galleggia attorno al 30%, non è impossibile. Ma l'obiettivo minimo è comunque quello di ottenere consiglieri all'interno delle nuove assise cittadine. Il risultato si misurerà da questo.