Le strategie dei tre operatori, si legge nel comunicato dell’Antitrust, “sembrerebbero tutte caratterizzarsi per il possibile sfruttamento commerciale delle informazioni anagrafiche e di fatturazione dei clienti serviti in maggior tutela, nonché di generali vanti reputazionali legati alla loro natura integrata nell’attività di distribuzione, allo scopo di alterare a danno dei venditori di energia elettrica non integrati le future dinamiche concorrenziali conseguenti alla completa liberalizzazione del mercato”.
Le condotte sotto la lente dell’Antitrust, che ha mandato i suoi ispettori nelle sedi delle società accompagnati dalla Guardia di Finanza, potrebbero qualificarsi come abusive in quanto si fonderebbero su vantaggi competitivi non replicabili perché nella disponibilità dei soli operatori coinvolti. Al concessionario per la distribuzione di energia elettrica, infatti, è riconosciuta anche l’esclusiva legale per la gestione del servizio di maggior tutela nel territorio interessato dalla concessione stessa che, per Enel, coincide con larga parte del territorio nazionale, per A2A con l’area di Milano e per Acea con l’area di Roma.
Enel ha commentato con una nota in cui spiega che “confida che l’indagine dell’Autorità potrà accertare la piena correttezza e legittimità dei comportamenti oggetto di istruttoria”. Il gruppo sostiene di porre “da sempre grande attenzione al rispetto del quadro regolamentare e della concorrenza nei mercati in cui opera ed è in prima linea nel contrastare pratiche e condotte illecite volte a colpire i clienti nei mercati della vendita al dettaglio di energia elettrica e gas” e sottolinea di aver “prestato la consueta collaborazione alle attività ispettive”. di F. Q. | 11 maggio 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/11/bollette-istruttoria-antitrust-su-enel-a2a-e-acea-hanno-cercato-di-spostare-clienti-dalle-tariffe-tutelate-al-mercato-libero/3578751/
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