martedì 17 gennaio 2017

SCANDALO EMISSIONI Dopo gli Usa si allarga il caso europeo Fca, la Ue sta con Berlino e l’Italia rischia sanzioni Il governo tedesco chiede la revoca dei modelli sospetti. Delrio: “Non se ne parla”

Intanto in Francia...
I magistrati indagano
su Renault. Il ministro
Royal: “Anomalie pure
da altri costruttori...”
I numeri 32 .000
I veicoli Fca in Europa sospetti
di usare il software incriminato
I modelli sotto accusa dai
tedeschi sono Fiat 500X, Jeep
Renegade e il veicolo
commerciale leggero Doblò
2,8%
La quota di mercato di Fca in
Germania nel 2016 (Fiat è al
2,3% ma in crescita dello 9,3%
rispetto al 2015).
104 .000
Le auto negli Usa coinvolte
nelle accuse dell’Epa
IL MINISTRO
DEI TRASPORTI
La proposta tedesca
è irricevibile:
non si danno ordini
a un Paese sovrano
come l’Italia
Non abbiamo nascosto
i dati alla Commissione MATTIA ECCHELI
Berlino
Il ministro dei Trasporti
tedesco, Alexander Dobrindt,
che sta per buttarsi
nella lunga campagna
elettorale per il rinnovo del
Bundestag, ha aggiustato e alz
a t o i l t i r o c o n t r o F i a t
Chrysler Automobiles, che ha
accusato il colpo in Borsa: in
Piazza Affari il titolo ha perso
il 4,19% a 8,8 euro, poco meno
della Exor, la finanziaria della
famiglia Agnelli che controlla
il gruppo (-4,9%). In una intervista
all'edizione domenicale
della Bild aveva chiesto
direttamente all'Unione europea
di intervenire per imporre
a Fca il richiamo di alcuni
modelli con motore diesel
sui quali sospetta sia installato
un software che consente
di aggirare le norme sulle
emissioni. Ieri il portavoce
del ministero ha precisato anche
che i veicoli testati nel
corso dell'indagine condotta
dalla “Commissione Volks
wage n” sono Fiat 500X,
Jeep Renegade e il veicolo
commerciale leggero Doblò.
Dobrindt, che lo scorso aprile
aveva spiegato come gli
esperti avessero individuato
un dispositivo per l'abbattimento
dei gas di scarico il cui
funzionamento non era “t e cnicamente
plausibile”, ha diverse
ragioni per passare al
contrattacco. Una è quella di
distogliere l'attenzione dal
caso Volkswagen e l'altra è
quella di provare a bilanciare
l'enorme pressione che Donlad
Trump, il presidente che
sta per insediarsi alla Casa
Bianca, sta esercitando sui
costruttori, anche tedeschi,
“m in a c ci a n do ” un gruppo
che è un po' americano. Al T imese,
di nuovo, dalla Bild Zeitung,
il miliardario ha invitato
Bmw a non investire in
Messico per fabbricare le auto
destinate al mercato Usa

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