martedì 17 gennaio 2017

Pescara Ex Montedison Appello dopo la sentenza delle “pressioni sospette” le parti civili chiedono il conto. E la discarica è sempre più inquinata “1,8 miliardi di danni A Bussi i veleni sono raddoppiati”

In primo grado
Assoluzioni e prescrizioni,
ma dopo l’inchiesta
del “Fatto” procedimento
disciplinare per il giudice La scheda
LA STORIA
La discarica
di Bussi sul
Tirino
( Pescara)
contiene
elevate
quantità di
sostanze
cancerogene,
peraltro in
crescita, che
ne fanno uno
dei siti più
inquinati
d’Europa
IL
PROCESSO
I 19 imputati,
ex dirigenti
Montedison,
sono stati
assolti in
primo grado.
Il presidente
della Corte,
Camillo
Romandini
(nella foto) è
sotto
procedimento
disciplinare
per le
presunte
pressioni su
due giudici
popolari. ANTONIO MASSARI
Gli imputati dovranno
pagare danni per 1,8
miliardi di euro. Un miliardo
e 300 milioni destinati
al ministero dell'Ambiente,
500 milioni alla Regione
Abruzzo. È questa la richiesta
delle parti civili nel processo
sulla mega-discarica di Bussi gestita
negli scorsi decenni dalla
Montedison. Una richiesta espressa
nell'udienza di ieri in
Corte d’appello a L’Aquila, a due
settimane dalla sentenza di secondo
grado, prevista per la fine
di gennaio. Il processo in primo
grado, dinanzi alla Corte d'Assise
di Chieti, si era concluso con
l'assoluzione per i 19 imputati –
tutti ex dirigenti Montedison –
dall'accusa di avvelenamento
delle acque e la derubricazione
(da doloso in colposo) del disastro
ambientale, con conseguente
prescrizione del reato.
“ABRUZZO TERRA di nessuno
sulla tutela ambientale – ha dichiarato
ieri in aula l'avvocato
dello Stato Cristina Gerardis –,
anche con l’avallo della Corte di
assise che, nel giudizio di primo
grado, ha mostrato una peculiare
indifferenza per le tematiche
ambientali e legate alla salute”.
Sulla gestione della Montedison,
invece, Gerardis ha sostenuto
che “la scelta era tra occultare e
occuparsi dell’inquinamento, è
stato deciso di far viaggiare da una
società all’altra la proprietà
del sito, sempre sotto il cappello
di Montedison prima, ed Edison
dopo”. E proprio nei giorni scorsi
sono stati resi noti ulteriori dati
sull'inquinamento nel sito di
Bussi, commissionati da alcuni
cittadini all'Arta (Agenzia regionale
per la tutela dell’ambiente),
e i risultati, per quanto parziali e
relativi solo ad alcuni punti di

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