mercoledì 18 gennaio 2017

Liguria “L’amianto in cantiere? Si ammalano fra 30 anni” Terzo Valico, l’intercettazione del n° 2 del consorzio: “Se lo trovano fermano tutto”

FRANCESCO M.
DE VITO PISCITELLI
Io stamattina ridevo
alle tre e mezza
dentro al letto
6 APRILE 2009
DOPO IL SISMA DE L’AQUILA
Al telefono
Pagani (Cociv), finito
ai domiciliari mesi fa,
è anche responsabile
del Ponte sullo Stretto
Lavori pubblici
Ettore Livini,
numero due
del Consorzio
Cociv
che lavora al
Terzo Valico;
a sinistra,
gli scavi di
una galleria
tra Genova
e Milano Ansa
FERRUCCIO SANSA
Amianto nei cantieri
del Terzo Valico?
“Intanto la malattia
arriva tra trent’anni”.
Non solo: se fossero rese note
le informazioni sull’amianto,
“ti fermano i lavori”.
Sono due frasi intercettate
a Ettore Pagani, numero due
del consorzio Cociv chiamato
a realizzare una delle grandi
opere più contestate d’Italia:
il Terzo Valico, la linea ferroviaria
di 54 chilometri che
collegherà Genova e il suo
porto alla Pianura Padana
(costo 6,2 miliardi). Pagani è
anche “responsabile del progetto
Ponte sullo Stretto”, come
è scritto nel curriculum.
Quel Pagani finito pochi
mesi agli arresti domiciliari
per la maxi-inchiesta delle
Procure di Genova e di Roma
proprio legata agli appalti del
Terzo Valico.
E tra le migliaia di pagine di
intercettazioni e registrazioni
ambientali compiute dalla
Tributaria della Finanza genovese,
coordinata dal colonnello
Maurizio Cintura, ci sono
anche queste frasi. Ne ha
scritto ieri Il Secolo XIX.
Brani depositati agli atti,
ma non riportati nelle ordinanze
perché non hanno rilevanza
giudiziaria. Ma per gli
abitanti dell’entroterra genovese
sono frasi che fanno paura:
parliamo di amianto, del
rischio di malattie che si manifesterebbero
tra trent’anni.
È il mesotelioma che non lascia

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