domenica 23 ottobre 2016

regione Lazio e crisi rifiuti tra denunce di schiavitù e abuso di posizione dominante, cittadini ancora ostaggio della mala amministrazione?

Dopo decenni si servitù e di disastro ambientale nella discarica di Borgo Montello, causati da autorizzazioni, più volte denunciate come illegittime oppure con decreto di urgenza per superare le norme di tutela ambientale (e non solo) oppure basate su elementi sbagliati (come denunciato dai cittadini), grazie anche alla denuncia contro il sistema regione Lazio- aziende sfociate nel processo “cerronopoli”. Le cronache e successivi interventi dell'autorità giudiziaria, con sequestri di entrambi i siti della discarica fanno pensare che ci sia molto altro, specialmente leggendo da quanto dichiarato nel 2016 in diverse audizioni nella commissione contro le ecomafie sia dai cittadini, che dalla Procura di Latina (30.3.16), dalla ditta Indeco, dalla regione Lazio (ing. Tosini), dall'Arpa Lazio e da Altissimi (Rida Ambiente). Alcune delle denunce e delle accuse nel processo “cerronopoli” arrivano proprio da Altissimi che tra l'altro, in questi giorni dichiara:
Tali dichiarazioni sono molto forti “schiavitù” e “abuso di posizione dominante” fanno pensare che si temono le scelte (probabilmente della Regione Lazio) in materia di rifiuti che, anziché puntare al rispetto della norma e del territorio, oltre ovviamente al risparmio economico e sociale, vadano verso il vantaggio di alcune aziende.
Insomma ci sarebbe il pericolo che le scelte siano ancora quelle soggette ad infrazione della comunità europea e più volte denunciate e finite sotto processo.
Sarebbe l'ennesimo fallimento della politica che favorisce una o più aziende anziché tutelare l'ambiente, spesso con danno erariale, stando alle stesse dichiarazioni di Altissimi.

La politica, almeno questa volta, saprà fare la sua parte oppure ancora una volta si perderanno anni e dovrà nuovamente intervenire la Magistratura? Sarebbe l'ennesima sconfitta sociale da evitare

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