domenica 9 novembre 2014

Greenpeace dall'Amazzonia ancora legno illegale nei porti europei, ora basta!

Siamo in azione a Rotterdam per fermare il legno che distrugge l'Amazzonia.
Mentre vi scrivo, i nostri attivisti olandesi stanno affiancando con i gommoni una nave, battente bandiera francese, che trasporta legno illegale proveniente dall'Amazzoniadirettamente nel cuore dell'Europa.
All'interno dei container di quella nave ci sono dei "bellissimi" listoni per la pavimentazione da esterno (decking) di Ipè, una specie molto rara in Amazzonia. Faranno tappa in Belgio, destinati alle aziende Lemahieu e Omniplex e l'esportatore è una nostra vecchia conoscenza brasiliana: la Rainbow Trading.
Soltanto due settimane fa avevamo denunciato la frode e falsificazione di documenti d'accompagnamento di legname tropicale da parte di Rainbow Trading e questa è la terza volta in un mese che riusciamo a dimostrare l'arrivo in Europa di legno esportato da questa azienda così controversa.
Per due mesi (agosto e settembre 2014) abbiamo lavorato sotto copertura nel cuore della foresta amazzonica e siamo riusciti a collocare dei GPS su una serie di camion che trasportavano legname dalla foresta alle segherie dello stato del Parà svelando il trucco attraverso il quale del legno tagliato illegalmente venga ripulito attraverso la falsificazione dei documenti di accompagnamento. Il processo è tutto sommato semplice: i camion viaggiavano verso aree remote della foresta durante il giorno e ripartivano solo di notte, trasportando, col favore delle tenebre, il legno tagliato illegalmente fino alle segherie della città portuale di Santarém, dove questo legno veniva lavorato e infine spedito in Europa da esportatori comeRainbow Trading. Ma quando abbiamo confrontato i movimenti dei camion con le mappe ufficiali - che registrano l'uso dei suoli - e le aree da cui veniva prelevato il legno con le concessioni per il taglio, abbiamo scoperto che questi camion prelevavano legno da aree di proprietà del governo federale dove secondo la legge brasiliana è proibito il taglio.
Quando abbiamo scoperto che tantissime aziende in Europa, comprese alcune aziende italiane, acquistavano da questa rete di segherie le abbiamo contattate per avvertirle del rischio che si era insinuato nelle loro filiere. Rischio che le aziende dovrebbero prendere seriamente in considerazione visto che dal marzo del 2013 c'è una legge (il Regolamento europeo EUTR) chevieta il commercio di legno illegale sui nostri mercati.
La legge obbliga inoltre tutte le aziende che operano in questa filiera sono obbligate, quando acquistano legno, ad applicare una rigorosa valutazione del rischio, passaggio obbligatorio della cosiddetta "dovuta diligenza".
Se così fosse perché mai le due aziende belghe che aspettavano questo carico di legnoavrebbero dovuto comprare da un esportatore come Rainbow Trading?
Negli ultimi mesi abbiamo dimostrato come legname esportato da aziende controverse sia arrivato anche in Italia. Oggi è la volta del Belgio ma domani il legno proveniente dalla distruzione dell'ultimo polmone del Pianeta potrebbe approdare in Italia, dove siamo ancora in attesa della firma del decreto che implementa l'EUTR. Come faranno allora le autorità competenti in Italia a evitare che i consumatori italiani si ritrovino in casa un pezzo illegale diAmazzonia?
Siamo entrati in azione con i nostri gommoni nel porto di Rotterdam perché non possiamo permettere che la distruzione dell'Amazzonia arrivi in casa nostra.
Ma abbiamo bisogno anche di voi. Negli ultimi giorni oltre 67 mila persone in Europa hanno scritto alle autorità competenti chiedendo di bloccare l'ingresso di questo legno in Europa. Continuate a farlo. Se le autorità olandesi sequestreranno il carico di legno illegale manderemo insieme un messaggio forte e chiaro a chi distrugge la foresta in Amazzonia e a tutte le aziende europee che continuano ad acquistare legno così rischioso.
Chiara Campione - Campaigner Foreste
  http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/blog/dallamazzonia-ancora-legno-illegale-nei-porti/blog/51263/

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