lunedì 1 settembre 2014

Lago di Paola programma Life l'intervento dell'ex sindaco di Sabaudia il geologo dottor Nello Ialongo

COMUNICATO STAMPA

Sulla questione della proprietà del lago di Paola in questi giorni è stato detto molto, ma il risultato da punto di vista dell’interesse pubblico, è stato assai scarso. Va riconosciuto però che è andato direttamente al nodo cruciale Pietro Piroli, segretario del P.D. di Sabaudia. Siamo in presenza del Programma di finanziamenti europei 2014 – 2020. Se si migliora in modo ottimale la gestione del ricambio delle acque a Caterattino, al massimo si può ottenere la presenza costante di uno strato ossigenato superficiale di un metro o poco più nel quale si rifugiano i pesci nelle stagioni calde. Lo stato d’inquinamento del lago nel suo complesso, fino ai fondali più profondi, è d’origine organica e deriva dalla decomposizione nel bacino per millenni, di alghe, erbe palustri, fogliame e detriti di sottobosco delle foreste convogliati durante le piogge dagli affluenti. Occorre pertanto un progetto generale di disinquinamento, con metodologie sperimentate anche in Africa (nei laghi inquinati soltanto dal guano degli uccelli), che deve essere portato a Bruxelles, quanto prima. Ma i finanziamenti, come dovemmo constatare venti anni or sono vengono erogati soltanto se la proprietà del bene è pubblica. In una nazione normale, fosse soltanto per lo stato di emergenza igienico-sanitaria, non vi sarebbero problemi al riguardo. Per tale ragione Piroli chiede la mobilitazione del Consiglio comunale, in rappresentanza di tutti i cittadini, per chiedere alla Regione di applicare una legge dello Stato, cioè il vigente codice dell’Ambiente, il quale all’art. 144 recita: “Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorche' non estratte dal sottosuolo, appartengono al demanio dello Stato……………La disciplina degli usi delle acque e' finalizzata alla loro razionalizzazione, allo scopo di evitare gli sprechi e di favorire il rinnovo delle risorse, di non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, l'agricoltura, la piscicoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrogeologici”
Di fronte a un Consiglio comunale, che si erga in piena sintonia, a portavoce di tutta la popolazione, con obbiettivo di così grande momento, riguardante un lago all’interno di un Parco, considerato sito d’importanza comunitaria, la Regione non potrà ignorare la legge vigente e sottrarsi al vivo appello; al contrario dovrebbe considerare un progetto di disinquinamento del lago di Paola tra le opere prioritarie del Programma comunitario 2014 2020. Un atteggiamento di inerzia da parte della Regione potrebbe diventare motivo di scandalo nazionale. Pochi anni or sono è giunta la notizia che la Corte dei Conti, si sarebbe accinta a sanzionare la Regione Lazio per il fatto che a distanza di anni non ha proceduto ad approvare una legge che disciplinasse l’uso delle acque superficiali, sulla base del suddetto art. 144 e conseguentemente per non essersi messa nelle condizioni di riscuotere canoni concessori.
Quanto alle sentenze della Suprema Corte di Cassazione è ovvio che l’Avv. Bazuro citi soltanto quelle che gli danno ragione, ma questo è un argomento su cui si dovrà tornare.
01/09/2014
Nello Ialongo





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