venerdì 1 agosto 2014

referendum e acqua pubblica Acqualatina e Ato4, i consumatori: poche risposte e poche domande

Nella sala consiliare della Provincia di Latina si è tenuta la Conferenza dei Sindaci dei comuni serviti da Acqualatina, alla quale hanno partecipato 25 sindaci sui 38 comuni del territorio di competenza del gestore unico per l’ATO4.
I principali argomenti all’odg erano: l’articolazione tariffaria, la morosità, il deposito cauzionale, i fondi per la tariffa agevolata, tema in discussione per la seconda volta in quanto già trattato nella conferenza precedente e rinviato a quella attuale.
“Le Associazioni di Tutela dei Consumatori – si legge in una nota – visti i deludenti risultati raggiunti, esprimono amarezza e delusione poiché l’impressione ricavata è che pochi dei presenti avessero preventivamente approfondito gli argomenti in discussione sebbene essi avessero ricadute economicamente negative, anche notevoli, sulle rispettive cittadinanze. Ad esempio, relativamente alla rimodulazione della tariffa del sistema idrico, per la quale viene richiesto un adeguamento di circa il 20%, quasi nessuno dei presenti ha chiesto agli esponenti di Acqualatina presenti approfondimenti sulle morosità, quali da cosa derivino, il momento in cui un utente viene considerato effettivamente moroso, quali azioni siano state compiute per recuperare le morosità e se, una volta recuperate le morosità, vengano ri-distribuite sugli utenti virtuosi ai quali ora viene chiesto il sacrificio di pagare per gli altri.
Nessuno ha chiesto perché, sebbene Acqualatina abbia goduto di consistenti “premi” sulla tariffa per effettuare alcuni investimenti, il primo dei quali quello relativo al recupero della dispersione dell’acqua per tubature vetuste ed, invece, dopo che per tanti anni ben poco si sia fatto in merito, ora vengano inserite nel bilancio voci quali gli investimento per la dearsenizzazione, problema sorto solo tre anni fa, oppure la massiccia sostituzione dei misuratori, cioè operazioni che hanno consentito la lievitazione dei costi utilizzata per richiedere oggi un adeguamento così oneroso per cittadini e partite iva. Inoltre, quasi nessuno dei presenti ha chiesto ad Acqualatina come mai dopo 11 anni di gestione ancora non sappia quali siano gli utenti che hanno versato o no al precedente gestore il deposito cauzionale, tanto da richiederlo in maniera generalizzata a tutti coloro che utilizzano il sistema idrico pubblico.
D’altro canto, la Conferenza dei Sindaci non ha votato l’unica deliberazione che andava a vantaggio degli utenti, nel senso richiesto dalle associazioni rappresentative degli utenti in quanto riguardava la modifica in senso migliorativo di alcuni articoli del Regolamento di Acqualatina. In particolare, per evitare di agevolare i morosi, modificando l’art. 10 si poteva consentire ad Acqualatina di rifiutare il contratto ad utenti morosi che avessero richiesto l’attivazione del sistema idrico presso un’altra ubicazione, fino al saldo della morosità pregressa (con ciò facendo un bel regalo ai furbi). Oppure, modificando l’art. 58, si poteva evitare la duplicazione di costi e di penali per procedure sostanzialmente simili, ma definite in maniera differente.
Infine, ma solo per non dilungarci oltre, è stato proposto ed approvato dalla maggioranza dei presenti l’aumento della somma relativa al fondo sociale. Ebbene tale aumento, che apparentemente viene incontro alle difficoltà di molti cittadini, non ha tenuto conto né che, secondo quanto riferito dalla responsabile della Segreteria dell’ATO4, per il 2013 sui 700 mila euro sono rimasti inutilizzati 20 mila euro, per cui è da supporre che gli utenti in difficoltà economiche siano meno del previsto, né che il fondo sociale fa parte del Fondo Investimenti, per cui un aumento delle risorse da destinare al Fondo sociale significa, da un lato minori investimenti del gestore e, dall’altro, un regalo ad Acqualatina che si vede, di fatto, beneficiaria di una somma aggiuntiva, cioè quella sottratta al Fondo Investimenti”.
Inoltre, sempre a proposito del Fondo Sociale che a partire dal prossimo anno non verrà più corrisposto dalla Provincia di Latina, le associazioni chiedono che fine faranno i 700 mila euro non versati dalla Provincia? Saranno restituiti ai cittadini abbassando l’addizionale provinciale, oppure resteranno nelle casse dell’ente di via Costa ed i cittadini saranno chiamati ad un ulteriore esborso?
“Per terminare – concludono i consumatori – auspichiamo che prima della prossima Conferenza dei sindaci gli amministratori locali facciano un maggior approfondimento dei temi che verranno loro proposti. Le associazioni di tutela degli utenti e dei consumatori, che sono tutti i cittadini del rispettivo territorio, si dichiarano a disposizione di tutti i sindaci per effettuare preventivi approfondimenti dei temi da trattare, in maniera da consentire una più ampia panoramica degli argomenti che dovranno affrontare. Tuttavia, sia consentita una riflessione: alcune delle iniziative poste in essere da Acqualatina, trovano giustificazione in altrettante deliberazioni dell’Autorità Garante per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico (AEEGSI), la quale non si comprende bene se stia garantendo la parte debole, cioè i cittadini, oppure i poteri forti rappresentati dai diversi fornitori di servizi energetici ed idrici, spesso costituiti da grosse e potenti multinazionali”.  http://www.latina24ore.it/latina/95222/acqualatina-e-ato4-i-consumatori-poche-risposte-e-poche-domande

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